Nel 1859, rielaborando una serie di articoli apparsi sull'Armonia di Firenze, Abramo Basevi diede alla luce quella che doveva restare l'unica opera analitica dell'Ottocento dedicata alle opere di Verdi (fino all'Aroldo). Il volume, passato all'epoca quasi inosservato, ha acquistato importanza in tempi recenti soprattutto ad opera della musicologia di scuola anglosassone. È diventato il punto di riferimento per tutti quegli studiosi che vogliano esaminare le opere di Verdi alla luce del pensiero dell'epoca.