Il catalogo delle danze pianistiche schubertiane, a differenza dei Lieder, non ha ancora ricevuto in Italia la meritata
attenzione da parte della musicologia e degli esecutori. Eppure l’autore di questo libro ritiene che, al di là dell’altissimo
livello qualitativo dei numerosissimi valzer e Ländler scritti da Schubert prevalentemente per situazioni salottiere e
conviviali, questo repertorio sia di grande interesse per l’analisi e la didattica della composizione. Dopo avere per lungo
tempo verificato in sede scolastica l’efficacia di queste danze come modelli per lo studio delle piccole forme, se ne
propone qui una lettura fortemente orientata all’odierna scuola analitica americana, in particolare alla riflessione formale di
William Caplin, imprescindibile per qualsiasi discorso analitico si voglia fare oggi sulla musica a partire dallo stile classico.