La Passacaglia, forma utilizzatissima nel periodo barocco, è al centro di questo testo, nelle sue molteplici vesti.
L’autore traccia un percorso modulare di sicuro interesse per esecutori, compositori e teorici della musica,
andando ad approfondire aspetti analitici, compositivi e improvvisativi.
Altro elemento centrale del lavoro è la sua destinazione alla chitarra, strumento che nella sua variante originaria,
la “chitarra barocca”, era molto usato nel corso del Seicento. Tuttavia il suo utilizzo non è strettamente
chitarristico ma è consigliato a tutti gli strumentisti in una prospettiva creativa e di musica d’insieme.
Particolare rilievo assume anche una proposta metodologica, impostata secondo alcuni dettami della psicologia
cognitiva, per imparare a suonare “a memoria”, presupposto fondamentale per l’improvvisazione.