Il volume fornisce strumenti pratici per il potenziamento delle competenze di lettura tramite attività a base musicale. Le attività di gioco musicale sono pensate per una fascia d’età compresa tra 5 e 11 anni e possono essere proposte da professionisti che operano nell’ambito dell’infanzia (quali insegnanti, psicologi, educatori, psicomotricisti, logopedisti e figure che si occupano di riabilitazione).
Tutti gli strumenti, teorici e pratici, per affrontare la materia musicale con gli occhi di un dislessico; dobbiamo chiederci chi è, che cosa vede e, soprattutto, dargli un motivo importante per conoscersi ed abitare con amore la casa nella quale è nato: quella dei suoi sentimenti e del suo diverso modo di apprendere.
Questo libro è frutto di esperienze, conoscenze pertinenti, riflessioni e domande cruciali sull’essenza dell’apprendimento, sulle sue cause, sino ai suoi fraintendimenti. È esso stesso uno strumento pratico, aperto alla sperimentazione, che invita il lettore a osservare e a osservarsi per trovare dentro di sé i veri strumenti compensativi, espressione familiare alla dislessia, intesi non solo come supporto alla presunta disabilità, ma come via virtuosa di miglioramento e di consapevolezza.
Quali problemi si incontrano nella didattica dello strumento musicale con allievi dislessici? Quali le soluzioni? "Dislessia e Strumento Musicale" parte dall’esperienza personale dell’autrice, che è insegnante e musicista; e offre innumerevoli consigli pratici di grande valore.
Il clavicembalo ben letterato è un percorso operativo per accompagnare l’apprendimento del linguaggio, in particolare della lettura, basato sul collegamento tra note e parole. Si tratta di un training composto da una serie di attività di ascolto musicale, di sincronizzazione e di lettura ritmica. La base del percorso è l’esercizio dell’abilità di coordinare l’elaborazione linguistica con quella musicale. Varie sperimentazioni hanno provato che la pratica della lettura impostata secondo ritmi musicali porta a un miglioramento della competenza linguistica e il presente testo costituisce un ampliamento in chiave artistica della pratica della lettura ritmica.
Il training è rivolto a bambini e ragazzi per i quali è opportuno un potenziamento linguistico, anche a motivo di difficoltà nell’apprendimento della letto-scrittura o di disturbi del linguaggio, dislessia e disortografia. Il percorso è pensato per un’applicazione in svariati contesti (scolastico, familiare, educativo-animativo, riabilitativo) e nell’ambito della formazione musicale (avvicinamento, sensibilizzazione e familiarizzazione con il linguaggio musicale e istruzione musicale).
Scopo di questo libro è di permettere all'insegnante di guidare il bambino alla graduale conoscenza dei segni fondamentali della scrittura musicale: sia per agevolare l'inserimento del bambino non vedente nella scuola dell'obbligo, sia per offrire al bambino la formazione di base necessaria all'eventuale approfondimento di questa disciplina.
Il libro nasce per aiutare quanti operano con i bambini, a diverso titolo, nel superare le difficoltà nell'espressività verbale. Questi ostacolo sono talvolta enormi per il bambino, al punto da apparirgli insormontabili.
Quale può essere l'impatto della vocalità e della musica nel trattamento di bambini che hanno subito abusi?
Il libro, che nasce all'indomani di un percorso di verifica sul campo, raccoglie alcune intuizioni e offre percorsi di applicazione nel tentativo di fare da stimolo per quanti non temono di confrontarsi con le nuove possibilità cliniche di cura per la persona che ha subito una profonda violazione sia a livello fisico che psicologico.
Quali misure compensative e dispensative inserire in un Piano Didattico Personalizzato (PDP) sulla materia musicale, per un allievo con DSA o BES?
Dallo stesso autore di “Dislessia a quattro mani” e “Dislessia nota per nota”, arriva il primo metodo mai pubblicato in Italia interamente dedicato alla pratica al pianoforte dell’allievo dislessico.
Continua il percorso nella didattica inclusiva del Metodo per la Pratica al Pianoforte di Mauro Montanari, completandone la fase propedeutica. Il successo di un viaggio, anche educativo, inizia dalla sua preparazione. In questo senso, proprio per consentire un facile accesso alla "lingua suonata e scritta" della musica, è stato rivoluzionato l'approccio con le sue basi.
Questo libro dimostra che alcuni dislessici possono essere musicisti molto dotati. È importante, tuttavia, che non venga loro impedito di studiare la musica solo perchè - almeno nei primi tempi - molti di loro trovano difficile leggerla e ricordare i simboli della notazione musicale.
Un libro che, dopo il grande successo di “Musica e dislessia - Aprire nuove porte” (a cura di Matilde Bufano, Volontè & Co., Milano 2008), dà un apporto importante alla conoscenza sull’argomento e lancia una sfida originale alle difficoltà che incontrano i dislessici e i loro insegnanti, invitando tutti ad avere fiducia e a godere delle gioie della musica.
Tenendo conto della ricerca scientifica e della situazione culturale che si è delineata a partire dall’emanazione della legge 170 del 2010, il volume affronta in modo sistematico il rapporto tra educazione musicale e disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) presentando le esperienze didattiche finora realizzate nel nostro paese. A tal fine il volume è suddiviso in due parti.
Cos'è l'attitudine musicale? Perché un allievo ha facilità ad imparare e un altro no? Come intervenire nei disturbi specifici di apprendimento (DSA) per una didattica veramente inclusiva ed efficace? Domande importanti che un insegnante deve porsi prima o durante il percorso educativo di un bambino: la padronanza dei comportamenti di quest'ultimo e il loro successo non sono scontati o fortuiti, ma possono essere guidati con un'adeguata conoscenza dei processi che li generano o li ostacolano.
C'è una musica adatta per la distensione, l'attivazione, la meraviglia, smettere di fumare e ricominciare a mangiare, migliorare la riuscita in matematica e far crescere i capelli? L'autrice nega decisamente questa possibilità: non esiste questa possibilità, ma la sua esperienza di musicista, studiosa ed amante della musica, le suggerisce tuttavia che certi stili, certe scelte musicali, formali, timbriche e strutturali messe in relazione con le esperienze di vita degli ascoltatori danno risultati di un certo interesse dal punto di vista della modificazione del proprio modo di sentirsi e quindi del proprio comportamento.
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